giovedì 2 gennaio 2014

William Eugene Smith (Wichita, 30 dicembre 1918 – Tucson, 15 ottobre 1978)

A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?
Eugene Smith

Questa citazione del grande fotografo statunitense lo descrive in modo eccezionale, la tecnica sicuramente aiuta ma è il cuore a fare la differenza e ciò si vede nelle sue immagini.

Sintetizzerò la sua eccezionale produzione con tre immagini che hanno toccato le mie corde. Penso che un grande fotografo sia come un grande violinista, emoziona con le sue immagini, anche quelle apparentemente più semplici.


                                         A walk to Paradise Garden - 1945 - Eugene Smith

La prima produzione di E.S. andò persa fu lui stesso a distruggere le sue foto ritenute troppo scarse per conservarle.
Dal 1939 fotografò per Life soprattutto come corrispondente di guerra, fu ferito e per lungo tempo smise di scattare. L'immagine dei due bambini che si tengono per mano è la prima dopo il ferimento, la rinascita per lui come fotografo e icona della ripresa della vita dopo la seconda guerra mondiale.



                                           Tomoko Uemura in Her Bath-1971 -  Eugene Smith

Questa seconda immagine fa parte di un lavoro che descrive gli effetti dell'inquinamento da mercurio in Giappone, precisamente a Minamata. Come la "pietà di Michelangelo" mi arriva così nella descrizione dell'affetto di una madre Ryeko Uemura verso la figlia Tomoko Uemura affetta dalla malattia da mercurio mentre viene immersa nella vasca da bagno.


                                 Country doctor - Kremmling Colorado 1948 - Eugene Smith

Questa ultima foto riassume un lavoro di 23 giorni realizzato per Life sul lavoro di un dottore di campagna, le altre immagini sono altrettanto belle e descrivono la passione del medico per la sua professione.